L’idea di portare la filosofia in un luogo che sembra la negazione di tutto ciò che caratterizza l’esercizio filosofico rappresenta sicuramente una sfida. E una sfida accattivante per il filosofo, perché gli si prefigura come l’impresa coraggiosa di irrompere nel reale, ossia nel non-filosofico, per sorprenderlo e impressionarlo. Ma forse ben maggiore è la sorpresa e l’impressione provocata dall’inatteso irrompere del reale nell’ambito stra-ordinario del filosofico. Allora nel gesto, che si vuole generoso, con cui il filosofo si protende verso l’“altro”, egli si trova a dover riconoscere al contempo la necessità di quel suo gesto e l’essenziale bisogno di quell’altro, a partire dal quale rimettere in discussione le proprie stesse categorie.
Pratiche di libertà tra filosofia e vita nello scambio epistolare
Iolanda Poma
2020-01-01
Abstract
L’idea di portare la filosofia in un luogo che sembra la negazione di tutto ciò che caratterizza l’esercizio filosofico rappresenta sicuramente una sfida. E una sfida accattivante per il filosofo, perché gli si prefigura come l’impresa coraggiosa di irrompere nel reale, ossia nel non-filosofico, per sorprenderlo e impressionarlo. Ma forse ben maggiore è la sorpresa e l’impressione provocata dall’inatteso irrompere del reale nell’ambito stra-ordinario del filosofico. Allora nel gesto, che si vuole generoso, con cui il filosofo si protende verso l’“altro”, egli si trova a dover riconoscere al contempo la necessità di quel suo gesto e l’essenziale bisogno di quell’altro, a partire dal quale rimettere in discussione le proprie stesse categorie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.