La tecnologia sta nel tempo, assumendo sempre più importanza in termini di spese e investimenti fatti dalle società e rappresenta, per i risvolti che essa può avere in termini di opportunità e rischi sulla vita aziendale, una delle più grandi sfide che le imprese sono chiamate a fronteggiare. Di fronte a questa realtà, con la presente ricerca si vuole iniziare a rispondere ai seguenti quesiti:  quale informativa è, o deve essere, data agli stakeholders circa la tecnologia e il suo impatto (anche in termini di rischi) sulla società, garantendo un giusto bilanciamento fra conoscenza e tutela delle informazioni sensibili?  le informazioni relative alla tecnologia che sono o saranno presentate in bilancio sono o devono essere considerate come effetto dell’applicazione di correnti e/o futuri principi IFRS oppure sono informazioni non IFRS? In questo secondo caso, come sono collocate in bilancio? Per rispondere a questi quesiti la ricerca è articolata in due fasi distinte. In questa prima fase si è svolta un’analisi di tipo qualitativo incentrata sulle 115 risposte provenienti da tutte le parti del mondo che sono state fornite al Discussion Paper Disclosure Initiative – Principles of Disclosure emanato dallo IASB nel 2017 al fine di raccogliere le opinioni degli stakeholder con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’utilizzabilità delle informazioni di bilancio. Dai risultati che sono emersi risulta un’attenzione da parte degli operatori (soprattutto europei) sia con riguardo agli aspetti connessi alla tecnologia, come strumento di comunicazione, sia al contenuto dell’informazione da produrre. Sotto il profilo tecnologico, vi è un’attenzione crescente al bilancio digitale e ai link tra i documenti che sostituiscono il report annuale, anche se non mancano preoccupazioni su come tale bilancio si coniughi con quello tradizionale, inoltre sono espressi dubbi sull’opportunità di creare collegamenti tra documenti aventi natura e finalità diversi. Sotto il profilo contenutistico, vi è un’attenzione di rilievo sul fatto che le società possano integrare le informazioni prodotte con dati altri non IFRS, dove il tema dei costi, dei rischi e delle opportunità della tecnologia non può che avere la sua importanza. Anche qui, tuttavia, vi è cautela da parte di un certo numero di stakeholders per il timore che si crei confusione tra dati IFRS e dati non IFRS, dal momento che, ad esempio, solo i primi sarebbero oggetto di revisione. Basandosi sui risultati di questa prima fase, si creano le condizioni per poter passare, in un successivo studio, ad una seconda fase incentrata su un’indagine empirica e quantitativa da effettuarsi sui bilanci delle società quotate italiane ed europee in parallelo con le società statunitensi; per queste ultime la Security Exchange Commission (SEC) ha iniziato a chiedere una informativa specifica in tema di tecnologia e dei rischi della stessa.

La disclosure della tecnologia nei bilanci. Informazione finanziaria o non finanziaria?

Maura Campra;Valerio Brescia;
2019-01-01

Abstract

La tecnologia sta nel tempo, assumendo sempre più importanza in termini di spese e investimenti fatti dalle società e rappresenta, per i risvolti che essa può avere in termini di opportunità e rischi sulla vita aziendale, una delle più grandi sfide che le imprese sono chiamate a fronteggiare. Di fronte a questa realtà, con la presente ricerca si vuole iniziare a rispondere ai seguenti quesiti:  quale informativa è, o deve essere, data agli stakeholders circa la tecnologia e il suo impatto (anche in termini di rischi) sulla società, garantendo un giusto bilanciamento fra conoscenza e tutela delle informazioni sensibili?  le informazioni relative alla tecnologia che sono o saranno presentate in bilancio sono o devono essere considerate come effetto dell’applicazione di correnti e/o futuri principi IFRS oppure sono informazioni non IFRS? In questo secondo caso, come sono collocate in bilancio? Per rispondere a questi quesiti la ricerca è articolata in due fasi distinte. In questa prima fase si è svolta un’analisi di tipo qualitativo incentrata sulle 115 risposte provenienti da tutte le parti del mondo che sono state fornite al Discussion Paper Disclosure Initiative – Principles of Disclosure emanato dallo IASB nel 2017 al fine di raccogliere le opinioni degli stakeholder con l’obiettivo di migliorare la qualità e l’utilizzabilità delle informazioni di bilancio. Dai risultati che sono emersi risulta un’attenzione da parte degli operatori (soprattutto europei) sia con riguardo agli aspetti connessi alla tecnologia, come strumento di comunicazione, sia al contenuto dell’informazione da produrre. Sotto il profilo tecnologico, vi è un’attenzione crescente al bilancio digitale e ai link tra i documenti che sostituiscono il report annuale, anche se non mancano preoccupazioni su come tale bilancio si coniughi con quello tradizionale, inoltre sono espressi dubbi sull’opportunità di creare collegamenti tra documenti aventi natura e finalità diversi. Sotto il profilo contenutistico, vi è un’attenzione di rilievo sul fatto che le società possano integrare le informazioni prodotte con dati altri non IFRS, dove il tema dei costi, dei rischi e delle opportunità della tecnologia non può che avere la sua importanza. Anche qui, tuttavia, vi è cautela da parte di un certo numero di stakeholders per il timore che si crei confusione tra dati IFRS e dati non IFRS, dal momento che, ad esempio, solo i primi sarebbero oggetto di revisione. Basandosi sui risultati di questa prima fase, si creano le condizioni per poter passare, in un successivo studio, ad una seconda fase incentrata su un’indagine empirica e quantitativa da effettuarsi sui bilanci delle società quotate italiane ed europee in parallelo con le società statunitensi; per queste ultime la Security Exchange Commission (SEC) ha iniziato a chiedere una informativa specifica in tema di tecnologia e dei rischi della stessa.
2019
9788875901387
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/109089
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