In questo articolo l’Autore ripercorre la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e della Corte costituzionale italiana sviluppatesi a seguito del rinvio pregiudiziale del 2014 del GUP di Cuneo in merito alla disciplina italiana sulla prescrizione dei reati e alla compatibilità con le norme europee sulla concorrenza e sulle libertà economiche, per valutare le conseguenze che il riaccendersi del conflitto interordinamentale può determinare. In particolare la questione dei c.d. «controlimiti costituzionali» viene riesaminata, dopo l’esito del secondo rinvio pregiudiziale (sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2017, nel caso M.A.S., e sentenza della Corte costituzionale italiana n. 115/2018), nel senso di escludere che vi possa essere una "competitività" fra sistemi di protezione dei diritti fondamentali, essendo, semmai, necessario ap-procciare il tema in termini di individuazione degli elementi di collegamento che consentono di collocare la fattispecie nella sua dimensione giuridica effettiva, e, di conseguenza, di individuazione dell’ordinamento entro il quale essa potrà trovare adeguata soluzione. Poiché da una simile strutturazione giuridica dei rapporti interordinamentali potrebbe derivare una diversità o disomogeneità di trattamento di condizioni obiettivamente uguali, l’A. individua nel «dialogo fra Corti» lo stru-mento più adatto a consentire in futuro il convergere assiologico dei sistemi, anche in funzione del ruolo che le tradizioni costituzionali comuni rivestono nell’ambito delle fonti Ue. In this article the Author examines the case-law of the European Court of Justice and the Italian Constitutional Court following the preliminary ruling of 2014 of the Italian Preliminary Hearing Judge of Cuneo with regard to the Italian rules on limitation periods ("time-barred") which may give rise to impunity. The Italian Judge raised the question of the coherence of the time-barred rules with the European competition law and economic freedoms. This issue must also be examined in order to evaluate the possible consequences of the renewed outbreak of conflicts between the different legal orders. In particular the constitutional "counter-limits" issue is analysed with reference to the most recent judgments in the so-called “Taricco Saga” (ECJ judgment M.A.S. of 2017 and the Italian Constitutional Court judgment No. 115/2018). The author considers that the two different legal systems are not in competition with each other. The Author further considers that it is necessary to look at all the relevant circumstances which require that a specific legal framework should be applied, in order to find the best juridical solution to the specific cases. Finally the author remarks that the dialogue and cooperation between supreme courts – in particular on the role of the constitutional traditions common to the Member States - is the best instrument in order to assure the convergence of the different legal orders on the same value-system, also considering that the multi-level structure of human rights protection could lead to a difference in treatment of the same situations on the basis of the rules applicable to the specific cases.
La tutela interordinamentale dei diritti fondamentali dopo la sentenza n. 115/2018 della Corte costituzionale italiana: quali ricadute nello spazio economico e giuridico europeo?
RUBINO, V.
2019-01-01
Abstract
In questo articolo l’Autore ripercorre la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea e della Corte costituzionale italiana sviluppatesi a seguito del rinvio pregiudiziale del 2014 del GUP di Cuneo in merito alla disciplina italiana sulla prescrizione dei reati e alla compatibilità con le norme europee sulla concorrenza e sulle libertà economiche, per valutare le conseguenze che il riaccendersi del conflitto interordinamentale può determinare. In particolare la questione dei c.d. «controlimiti costituzionali» viene riesaminata, dopo l’esito del secondo rinvio pregiudiziale (sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2017, nel caso M.A.S., e sentenza della Corte costituzionale italiana n. 115/2018), nel senso di escludere che vi possa essere una "competitività" fra sistemi di protezione dei diritti fondamentali, essendo, semmai, necessario ap-procciare il tema in termini di individuazione degli elementi di collegamento che consentono di collocare la fattispecie nella sua dimensione giuridica effettiva, e, di conseguenza, di individuazione dell’ordinamento entro il quale essa potrà trovare adeguata soluzione. Poiché da una simile strutturazione giuridica dei rapporti interordinamentali potrebbe derivare una diversità o disomogeneità di trattamento di condizioni obiettivamente uguali, l’A. individua nel «dialogo fra Corti» lo stru-mento più adatto a consentire in futuro il convergere assiologico dei sistemi, anche in funzione del ruolo che le tradizioni costituzionali comuni rivestono nell’ambito delle fonti Ue. In this article the Author examines the case-law of the European Court of Justice and the Italian Constitutional Court following the preliminary ruling of 2014 of the Italian Preliminary Hearing Judge of Cuneo with regard to the Italian rules on limitation periods ("time-barred") which may give rise to impunity. The Italian Judge raised the question of the coherence of the time-barred rules with the European competition law and economic freedoms. This issue must also be examined in order to evaluate the possible consequences of the renewed outbreak of conflicts between the different legal orders. In particular the constitutional "counter-limits" issue is analysed with reference to the most recent judgments in the so-called “Taricco Saga” (ECJ judgment M.A.S. of 2017 and the Italian Constitutional Court judgment No. 115/2018). The author considers that the two different legal systems are not in competition with each other. The Author further considers that it is necessary to look at all the relevant circumstances which require that a specific legal framework should be applied, in order to find the best juridical solution to the specific cases. Finally the author remarks that the dialogue and cooperation between supreme courts – in particular on the role of the constitutional traditions common to the Member States - is the best instrument in order to assure the convergence of the different legal orders on the same value-system, also considering that the multi-level structure of human rights protection could lead to a difference in treatment of the same situations on the basis of the rules applicable to the specific cases.File | Dimensione | Formato | |
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