La cute rappresenta un’importante sede di infezione da parte di diversi patogeni, tra i quali gli Herpesvirus umani. Al fine di valutare se i cheratinociti umani primari spontaneamente immortalizzati (NIKS) sono permissivi per la replicazione di HCMV, abbiamo usato come modello sperimentale cheratinociti umani primari e fibroblasti (HFF) come controllo positivo. Esperimenti di resa virale con isolati clinici epitelio-endotelio tropici di HCMV, quali TR e VR1814, hanno permesso di dimostrare che i cheratinociti supportano la replicazione di HCMV, anche se con una cinetica di infezione più lenta rispetto ai fibroblasti. Questo dato è stato inoltre confermato da analisi in immunofluorescenza con marcatori virali rappresentativi delle varie fasi del ciclo replicativo di HCMV (IE, E, L). Poiché è stato dimostrato che i cheratinociti partecipano attivamente alla risposta immunitaria innata della cute, è stata valutata l’attivazione dell’inflammasoma e la produzione di interferoni. I risultati ottenuti da analisi molecolari e test funzionali in vitro evidenziano che: i) il precursore della caspasi-1, componente essenziale dell’inflammosoma, è costitutivamente espresso nelle due linee cellulari, ma la forma attiva è presente solo nei fibroblasti; ii) i cheratinociti infettati da HCMV producono una quantità superiore di IFN, in particolare di tipo III (IFN) rispetto ai fibroblasti, dato probabilmente ascrivibile a una più rapida e maggiore resa di infezione nelle HFF, con conseguente precoce evasione della risposta infiammatoria. Nell’insieme, i risultati ottenuti dimostrano che la riposta infiammatoria della cellula all’infezione da HCMV è strettamente cellula-dipendente. Sono attualmente in corso esperimenti finalizzati a chiarire il ruolo della proteina IFI16, recentemente identificata come fattore di restrizione per HCMV in cellule endoteliali, nella risposta innata dei cheratinociti.
ANALISI DELLA RISPOSTA IMMUNITARIA INNATA IN CHERATINOCITI UMANI DOPO INFEZIONE CON CITOMEGALOVIRUS
I. Lo Cigno;V. Dell’Oste;
2013-01-01
Abstract
La cute rappresenta un’importante sede di infezione da parte di diversi patogeni, tra i quali gli Herpesvirus umani. Al fine di valutare se i cheratinociti umani primari spontaneamente immortalizzati (NIKS) sono permissivi per la replicazione di HCMV, abbiamo usato come modello sperimentale cheratinociti umani primari e fibroblasti (HFF) come controllo positivo. Esperimenti di resa virale con isolati clinici epitelio-endotelio tropici di HCMV, quali TR e VR1814, hanno permesso di dimostrare che i cheratinociti supportano la replicazione di HCMV, anche se con una cinetica di infezione più lenta rispetto ai fibroblasti. Questo dato è stato inoltre confermato da analisi in immunofluorescenza con marcatori virali rappresentativi delle varie fasi del ciclo replicativo di HCMV (IE, E, L). Poiché è stato dimostrato che i cheratinociti partecipano attivamente alla risposta immunitaria innata della cute, è stata valutata l’attivazione dell’inflammasoma e la produzione di interferoni. I risultati ottenuti da analisi molecolari e test funzionali in vitro evidenziano che: i) il precursore della caspasi-1, componente essenziale dell’inflammosoma, è costitutivamente espresso nelle due linee cellulari, ma la forma attiva è presente solo nei fibroblasti; ii) i cheratinociti infettati da HCMV producono una quantità superiore di IFN, in particolare di tipo III (IFN) rispetto ai fibroblasti, dato probabilmente ascrivibile a una più rapida e maggiore resa di infezione nelle HFF, con conseguente precoce evasione della risposta infiammatoria. Nell’insieme, i risultati ottenuti dimostrano che la riposta infiammatoria della cellula all’infezione da HCMV è strettamente cellula-dipendente. Sono attualmente in corso esperimenti finalizzati a chiarire il ruolo della proteina IFI16, recentemente identificata come fattore di restrizione per HCMV in cellule endoteliali, nella risposta innata dei cheratinociti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.