Il contributo si sofferma su tre momenti della produzione dannunziana nei quali la figura e l’opera di Leonardo vengono reinventate con una libertà crescente: dall’adesione al mito decadente della bellezza medusea, che domina le opere degli anni ottanta dell’Ottocento, si passa all’evocazione pseudo-storica del maestro rinascimentale nel romanzo Le vergini delle rocce, e infine all’ideazione dello scenario cinematografico L’uomo che rubò la Gioconda, che rappresenta una singolare incursione dell’autore nelle atmosfere del fantastico.

Il Leonardo 'apocrifo' di Gabriele d'Annunzio

Gibellini
2019-01-01

Abstract

Il contributo si sofferma su tre momenti della produzione dannunziana nei quali la figura e l’opera di Leonardo vengono reinventate con una libertà crescente: dall’adesione al mito decadente della bellezza medusea, che domina le opere degli anni ottanta dell’Ottocento, si passa all’evocazione pseudo-storica del maestro rinascimentale nel romanzo Le vergini delle rocce, e infine all’ideazione dello scenario cinematografico L’uomo che rubò la Gioconda, che rappresenta una singolare incursione dell’autore nelle atmosfere del fantastico.
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