Lo scopo di questo lavoro è stato ricostruire le dinamiche del potere, i comportamenti e le strutture interne delle classi dirigenti entro due regioni di confine dell’Impero Bizantino, quali l’Epiro e la Chaldia, tra il regno di Basilio II e la quarta crociata (fine X-inizio XIII secolo). La scelta dal punto di vista geografico, sia sul piano cronologico risponde a una precisa esigenza storiografica. A Trebisonda, così come in Epiro, infatti, in seguito alla quarta crociata sorsero e si svilupparono due principati retti da dinasti bizantini che avrebbero conservato la propria indipendenza anche in seguito alla restaurazione della basileia del 1261 e sarebbero sopravvissuti persino alla caduta di Costantinopoli nel 1453. Sin dalla prima metà del XIX secolo gli studiosi si sono cimentati nell’indagine sulle istituzioni, la politica, l’economia e la società di entrambi i potentati, tuttavia, benché molti abbiano riconosciuto che la fondazione di questi ultimi non avvenne su una tabula rasa, bensì all’interno di un contesto che necessariamente ebbe un influsso sia sulle prime fasi di vita dei principati, sia sul prosieguo della loro esistenza, nessuno di loro ha mai tentato una ricostruzione complessiva di quel contesto. Per quanto concerne l’arco cronologico, fu proprio tra il regno di Basilio II e la fine del XII secolo che l’Impero vide la definitiva ascesa dei ceti aristocratici, i quali trasformarono in profondità le strutture economiche, politiche e sociali di Bisanzio e la traghettarono verso il pieno medioevo. Furono, dunque, necessariamente quegli stessi ceti i protagonisti della vita politica epirota e trebisontina e pertanto proprio loro hanno costituito il fulcro dell’indagine. Non si è trattato però di ricongiungere due fasi distinte della di entrambe le regioni separate dagli eventi catastrofici della quarta crociata, dal momento che un’operazione del genere avrebbe il rischio di incorrere nel teleologismo, quanto piuttosto di descrivere le condizioni socio-politiche di Trebisonda e dell’Epiro nei secoli che precedettero il 1204 al fine di offrire un’ulteriore chiave interpretativa per la comprensione di quanto avvenne in seguito.

Ai margini dell’Impero. Potere e aristocrazia a Trebisonda e in Epiro nel basso Medioevo / Fasolio, Marco. - ELETTRONICO. - (2017). [10.20373/uniupo/openthesis/102584]

Ai margini dell’Impero. Potere e aristocrazia a Trebisonda e in Epiro nel basso Medioevo

FASOLIO, MARCO
2017-01-01

Abstract

Lo scopo di questo lavoro è stato ricostruire le dinamiche del potere, i comportamenti e le strutture interne delle classi dirigenti entro due regioni di confine dell’Impero Bizantino, quali l’Epiro e la Chaldia, tra il regno di Basilio II e la quarta crociata (fine X-inizio XIII secolo). La scelta dal punto di vista geografico, sia sul piano cronologico risponde a una precisa esigenza storiografica. A Trebisonda, così come in Epiro, infatti, in seguito alla quarta crociata sorsero e si svilupparono due principati retti da dinasti bizantini che avrebbero conservato la propria indipendenza anche in seguito alla restaurazione della basileia del 1261 e sarebbero sopravvissuti persino alla caduta di Costantinopoli nel 1453. Sin dalla prima metà del XIX secolo gli studiosi si sono cimentati nell’indagine sulle istituzioni, la politica, l’economia e la società di entrambi i potentati, tuttavia, benché molti abbiano riconosciuto che la fondazione di questi ultimi non avvenne su una tabula rasa, bensì all’interno di un contesto che necessariamente ebbe un influsso sia sulle prime fasi di vita dei principati, sia sul prosieguo della loro esistenza, nessuno di loro ha mai tentato una ricostruzione complessiva di quel contesto. Per quanto concerne l’arco cronologico, fu proprio tra il regno di Basilio II e la fine del XII secolo che l’Impero vide la definitiva ascesa dei ceti aristocratici, i quali trasformarono in profondità le strutture economiche, politiche e sociali di Bisanzio e la traghettarono verso il pieno medioevo. Furono, dunque, necessariamente quegli stessi ceti i protagonisti della vita politica epirota e trebisontina e pertanto proprio loro hanno costituito il fulcro dell’indagine. Non si è trattato però di ricongiungere due fasi distinte della di entrambe le regioni separate dagli eventi catastrofici della quarta crociata, dal momento che un’operazione del genere avrebbe il rischio di incorrere nel teleologismo, quanto piuttosto di descrivere le condizioni socio-politiche di Trebisonda e dell’Epiro nei secoli che precedettero il 1204 al fine di offrire un’ulteriore chiave interpretativa per la comprensione di quanto avvenne in seguito.
2017
29
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