Il trapianto di cellule staminali è uno degli approcci terapeutici maggiormente studiati. La bassa sopravvivenza, il ridotto attecchimento e la limitata capacità di migrazione rappresentano i principali limiti nel successo di questo metodo. Uno dei fattori principali che contribuiscono a questi insuccessi è lo sviluppo di stress ossidativo. Per questo motivo, il pre-trattamento ex-vivo delle cellule destinate al trapianto, al fine di aumentare l’attivazione di pathways citoprotettivi, potrebbe dimostrarsi una strategia vincente. Il cacao e la il tumerico contengono, rispettivamente, clovamide e curcumina, due molecole note per il loro potenziale antiossidante e antiradicalico. Abbiamo quindi valutato l’effetto protettivo della clovamide, amministrata dopo l’induzione dello stress ossidativo con perossido di idrogeno, sulla linea H9c2 e su cellule progenitrici cardiache (CPCs) isolate da biopsie cardiache. La clovamide è in grado di inibire la produzione di specie reattive dell’ossigeno a l’attivazione dell’apoptosi (saggi Annessina V/PI, TUNEL, attivazione delle caspasi, perossidazione lipidica). Abbiamo quindi testato gli effetti del pre-condizionamento con clovamide o curcumina su cellule staminali mesenchimali m17.ASC, prima dell’induzione dello stress ossidativo. Entrambe le molecole sono in grado di proteggere le cellule dall’apoptosi indotta da perossido di idrogeno (saggio AnnessinaV/propidio ioduro) inibendo la fosforilazione di p53 e l’attivazione delle caspasi 3 e 9 e regolando l’espressione di geni coinvolti nella progressione del ciclo cellulare, nell’apoptosi e nella riduzione del danno radicalico. Inoltre le due molecole sono in grado di mantenere il potenziale proliferativo delle cellule sottoforma di sferoidi. Queste molecole possono quindi essere considerate una buona strategia per attivare pathway citoprotettivi prima del trapianto, che possano permettere una maggiore sopravvivenza e resistenza allo stress ossidativo delle cellule staminali.

Antioxidant Activities of Clovamide and Curcumin on Undifferentiated Cells from Different Origin / Antonini, Silvia. - ELETTRONICO. - (2017). [10.20373/uniupo/openthesis/102509]

Antioxidant Activities of Clovamide and Curcumin on Undifferentiated Cells from Different Origin

Antonini, Silvia
2017-01-01

Abstract

Il trapianto di cellule staminali è uno degli approcci terapeutici maggiormente studiati. La bassa sopravvivenza, il ridotto attecchimento e la limitata capacità di migrazione rappresentano i principali limiti nel successo di questo metodo. Uno dei fattori principali che contribuiscono a questi insuccessi è lo sviluppo di stress ossidativo. Per questo motivo, il pre-trattamento ex-vivo delle cellule destinate al trapianto, al fine di aumentare l’attivazione di pathways citoprotettivi, potrebbe dimostrarsi una strategia vincente. Il cacao e la il tumerico contengono, rispettivamente, clovamide e curcumina, due molecole note per il loro potenziale antiossidante e antiradicalico. Abbiamo quindi valutato l’effetto protettivo della clovamide, amministrata dopo l’induzione dello stress ossidativo con perossido di idrogeno, sulla linea H9c2 e su cellule progenitrici cardiache (CPCs) isolate da biopsie cardiache. La clovamide è in grado di inibire la produzione di specie reattive dell’ossigeno a l’attivazione dell’apoptosi (saggi Annessina V/PI, TUNEL, attivazione delle caspasi, perossidazione lipidica). Abbiamo quindi testato gli effetti del pre-condizionamento con clovamide o curcumina su cellule staminali mesenchimali m17.ASC, prima dell’induzione dello stress ossidativo. Entrambe le molecole sono in grado di proteggere le cellule dall’apoptosi indotta da perossido di idrogeno (saggio AnnessinaV/propidio ioduro) inibendo la fosforilazione di p53 e l’attivazione delle caspasi 3 e 9 e regolando l’espressione di geni coinvolti nella progressione del ciclo cellulare, nell’apoptosi e nella riduzione del danno radicalico. Inoltre le due molecole sono in grado di mantenere il potenziale proliferativo delle cellule sottoforma di sferoidi. Queste molecole possono quindi essere considerate una buona strategia per attivare pathway citoprotettivi prima del trapianto, che possano permettere una maggiore sopravvivenza e resistenza allo stress ossidativo delle cellule staminali.
2017
29
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