Obiettivo dello studio è stato confrontare tre differenti metodi di estrazione del DNA - Chelex® 100 Chelating Ion Exchange Resin (Bio-Rad), colonnine a scambio ionico NucleoSpin® Tissue (Macherey-Nagel) e microparticelle magnetiche NucleoMag 96 (Macherey Nagel) accoppiate ad estrattore automatico KingFisher mL (ThermoLabsystems) - al fine di tipizzare il profilo genetico di materiale biologico deposto su diversi substrati e trattato con esteri cianoacrilici. A tale scopo sangue, saliva ed una singola impronta digitale impressa per un tempo di 5 secondi sono stati deposti su cinque differenti superfici non porose: vetro, plastica, alluminio, calze di nylon e carta plastificata. Le tracce sono state prelevate e processate con due tempistiche differenti per ricreare sia le condizioni dell’analisi immediata (24 ore) che quelle dell’invecchiamento (30 giorni); per le medesime tempistiche sono stati allestiti anche i corrispettivi campioni negativi (“non trattati” con cianoacrilato). Tutti i campioni sono stati quantificati con RT-PCR e solo per quelli provenienti da estrazione con resina chelante è stata prevista un’amplificazione del gene della beta-globina con successiva corsa su gel di agarosio per osservarne la bontà. I risultati ottenuti - indipendentemente dalla tecnica estrattiva applicata - confermano per le impronte digitali impresse per un così breve tempo (5 secondi) quanto già osservato in un nostro precedente studio: non è possibile ottenere DNA genomico di qualità e quantità utile alla tipizzazione di un profilo genetico idoneo alla comparazione. Per quanto riguarda i differenti metodi a confronto, solo l’uso del Chelex 100 è risultato inadeguato, mentre sferette paramagnetiche e colonnine in silice possono essere considerate pressoché equiparabili. È inoltre possibile aggiungere che il trattamento di esaltazione delle impronte latenti con i cianoacrilati non comporta una successiva inibizione nei processi di estrazione e amplificazione del DNA.

Estrazione di DNA genomico da campioni biologici trattati con esteri cianoacrilici: tre diversi metodi a confronto

GINO S.
2012-01-01

Abstract

Obiettivo dello studio è stato confrontare tre differenti metodi di estrazione del DNA - Chelex® 100 Chelating Ion Exchange Resin (Bio-Rad), colonnine a scambio ionico NucleoSpin® Tissue (Macherey-Nagel) e microparticelle magnetiche NucleoMag 96 (Macherey Nagel) accoppiate ad estrattore automatico KingFisher mL (ThermoLabsystems) - al fine di tipizzare il profilo genetico di materiale biologico deposto su diversi substrati e trattato con esteri cianoacrilici. A tale scopo sangue, saliva ed una singola impronta digitale impressa per un tempo di 5 secondi sono stati deposti su cinque differenti superfici non porose: vetro, plastica, alluminio, calze di nylon e carta plastificata. Le tracce sono state prelevate e processate con due tempistiche differenti per ricreare sia le condizioni dell’analisi immediata (24 ore) che quelle dell’invecchiamento (30 giorni); per le medesime tempistiche sono stati allestiti anche i corrispettivi campioni negativi (“non trattati” con cianoacrilato). Tutti i campioni sono stati quantificati con RT-PCR e solo per quelli provenienti da estrazione con resina chelante è stata prevista un’amplificazione del gene della beta-globina con successiva corsa su gel di agarosio per osservarne la bontà. I risultati ottenuti - indipendentemente dalla tecnica estrattiva applicata - confermano per le impronte digitali impresse per un così breve tempo (5 secondi) quanto già osservato in un nostro precedente studio: non è possibile ottenere DNA genomico di qualità e quantità utile alla tipizzazione di un profilo genetico idoneo alla comparazione. Per quanto riguarda i differenti metodi a confronto, solo l’uso del Chelex 100 è risultato inadeguato, mentre sferette paramagnetiche e colonnine in silice possono essere considerate pressoché equiparabili. È inoltre possibile aggiungere che il trattamento di esaltazione delle impronte latenti con i cianoacrilati non comporta una successiva inibizione nei processi di estrazione e amplificazione del DNA.
2012
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/100036
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