La biopsia del linfonodo sentinella è una procedura ormai ampiamente diffusa nella stadiazione dei pazienti affetti da melanoma di spessore > 1 mm o da melanoma sottile con caratteristiche istopatologiche di rischio elevato. Con le metodiche attualmente in uso, la presenza di cellule metastatiche nel linfonodo sentinella viene dimostrata in circa il 20% dei pazienti; la percentuale di falsi negativi, cioè pazienti nei quali si verifica una progressione linfonodale successiva ad una biopsia del linfonodo sentinella con esito negativo, varia a seconda delle casistiche, ma è approssimativamente stimata intorno al 5%. I dati presenti in letteratura riguardanti le caratteristiche cliniche di questo gruppo di pazienti e le possibili cause della falsa negatività della biopsia del linfonodo sentinella sono piuttosto scarsi, e ancora meno numerosi quelli riguardanti i pazienti nei quali la progressione si verifica non nella stazione linfonodale sede della biopsia ma a distanza (visceri o tessuti molli). Sulla base dei nostri dati preliminari, ottenuti su 552 pazienti sottoposti a biopsia del linfonodo sentinella, ci proponiamo di valutare le caratteristiche cliniche e istopatologiche e il decorso dei pazienti con linfonodo sentinella negativo, con lo scopo di valutare l’effettivo rischio di progressione e di identificare parametri specifici ad essa correlati. Nell’ambito di una casistica multicentrica verranno presi in considerazione solo i pazienti con diagnosi di melanoma e relativa biopsia del linfonodo sentinella effettuate tra il 1998 e il 2004, in modo da garantire un follow-up minimo di 5 anni, indispensabile per la corretta valutazione di una eventuale progressione di malattia. Per tutti i pazienti verranno presi in considerazione i noti fattori prognostici clinici (età, sesso, sede del melanoma primitivo) e istopatologici (spessore, livello di Clark, ulcerazione, regressione). Verranno poi analizzate la sede e il numero dei linfonodi sentinella; per i pazienti con biopsia positiva (che costituiranno il gruppo di controllo) verranno valutati l’estensione del coinvolgimento linfonodale (micro- o macro-metastasi) e il numero dei linfonodi metastatici individuati in seguito alla successiva dissezione radicale della stazione. Per gli stessi pazienti verrà presa in considerazione anche l’eventuale successiva terapia adiuvante. Per i pazienti con linfonodo sentinella negativo verrà valuta la percentuale e la sede delle progressioni (linfonodali regionali, linfonodali a distanza, cutanee regionali o a distanza, viscerali), l’intervallo libero da malattia e la sopravvivenza globale, che saranno confrontate con quelle del gruppo di controllo.

Linfonodo sentinella negativo e progressione di malattia nel melanoma: aspetti clinici e prognostici

SAVOIA, Paola
2010-01-01

Abstract

La biopsia del linfonodo sentinella è una procedura ormai ampiamente diffusa nella stadiazione dei pazienti affetti da melanoma di spessore > 1 mm o da melanoma sottile con caratteristiche istopatologiche di rischio elevato. Con le metodiche attualmente in uso, la presenza di cellule metastatiche nel linfonodo sentinella viene dimostrata in circa il 20% dei pazienti; la percentuale di falsi negativi, cioè pazienti nei quali si verifica una progressione linfonodale successiva ad una biopsia del linfonodo sentinella con esito negativo, varia a seconda delle casistiche, ma è approssimativamente stimata intorno al 5%. I dati presenti in letteratura riguardanti le caratteristiche cliniche di questo gruppo di pazienti e le possibili cause della falsa negatività della biopsia del linfonodo sentinella sono piuttosto scarsi, e ancora meno numerosi quelli riguardanti i pazienti nei quali la progressione si verifica non nella stazione linfonodale sede della biopsia ma a distanza (visceri o tessuti molli). Sulla base dei nostri dati preliminari, ottenuti su 552 pazienti sottoposti a biopsia del linfonodo sentinella, ci proponiamo di valutare le caratteristiche cliniche e istopatologiche e il decorso dei pazienti con linfonodo sentinella negativo, con lo scopo di valutare l’effettivo rischio di progressione e di identificare parametri specifici ad essa correlati. Nell’ambito di una casistica multicentrica verranno presi in considerazione solo i pazienti con diagnosi di melanoma e relativa biopsia del linfonodo sentinella effettuate tra il 1998 e il 2004, in modo da garantire un follow-up minimo di 5 anni, indispensabile per la corretta valutazione di una eventuale progressione di malattia. Per tutti i pazienti verranno presi in considerazione i noti fattori prognostici clinici (età, sesso, sede del melanoma primitivo) e istopatologici (spessore, livello di Clark, ulcerazione, regressione). Verranno poi analizzate la sede e il numero dei linfonodi sentinella; per i pazienti con biopsia positiva (che costituiranno il gruppo di controllo) verranno valutati l’estensione del coinvolgimento linfonodale (micro- o macro-metastasi) e il numero dei linfonodi metastatici individuati in seguito alla successiva dissezione radicale della stazione. Per gli stessi pazienti verrà presa in considerazione anche l’eventuale successiva terapia adiuvante. Per i pazienti con linfonodo sentinella negativo verrà valuta la percentuale e la sede delle progressioni (linfonodali regionali, linfonodali a distanza, cutanee regionali o a distanza, viscerali), l’intervallo libero da malattia e la sopravvivenza globale, che saranno confrontate con quelle del gruppo di controllo.
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