L’attuale contesto nazionale e internazionale di crisi ha accentuato le difficoltà di reperimento di risorse finanziarie per la realizzazione di investimenti e attività economiche. Tale difficoltà per i soggetti pubblici comporta l’impossibilità di reperire risorse finanziarie per la realizzazione di piani di sviluppo/ammodernamento di nuove/esistenti infrastrutture nonché per la gestione e l’esercizio di determinate attività economiche. Inoltre, dal punto di vista soggettivo, la condizione di singoli stati con elevato debito pubblico rende ancora più complicato da un lato reperire nuove risorse finanziarie e dall’altro, comunque, sostenere un costo del capitale non eccessivo. Tali difficoltà sono altresì acuite dall’esigenza per molti stati di rispettare vincoli di bilancio imposti dalle federazioni od organismi cui appartengono (es. Unione europea, etc.), con conseguente impossibilità di emettere nuovo debito per non superare detti parametri ovvero di non poter sostenere il costo per gli interessi sul nuovo debito o sul debito esistente a causa dell’impatto che esso può generare sul risultato del bilancio pubblico (avanzo/disavanzo di bilancio di parte corrente). Gli enti pubblici che intendono ricorrere al mercato dei capitali si trovano quindi nella necessità di garantire agli investitori la capacità di pagare il servizio del debito e di rimborsare il debito nelle misure promesse e alle scadenze pattuite. A tal fine, sempre più forte è l’esigenza per l’investitore di disporre di un giudizio indipendente sulla capacità dell’ente pubblico di rispondere a queste primarie esigenze dell’investitore. Detta esigenza viene oggi sempre più soddisfatta attraverso l’espressione - da parte di agenzie indipendenti e specializzate - di un rating nei confronti dell’ente pubblico. Il rating permette all’investitore potenziale di disporre di un sintetico indicatore che offre la significativa informazione sulla condizione dell’ente che intende finanziarsi sul mercato del capitale. Parte del lavoro è quindi dedicata ad analizzare e affrontare il tema del sovereign risk, nelle sue varie componenti. D’altro canto, una modalità alternativa rispetto al reperimento di risorse sul mercato dei capitali è rappresentata dalla possibilità per gli enti pubblici e lo Stato di ricorrere a forme alternative che permettano comunque lo sviluppo e la costruzione di infrastrutture e/o la gestione e l’esercizio di determinate attività economiche. Dette forme possono evitare all’ente di aumentare il proprio livello di indebitamento e i costi connessi al debito, nonché permettere di conseguire gli obiettivi di incremento del patrimonio infrastrutturale e/o della gestione e dell’esercizio della specifica attività economica, talora anche con un impatto positivo sulle entrate tributarie. Parte del lavoro intende affrontare le principali possibilità e forme attraverso le quali poter conseguire detti obiettivi. Sono oggetto di analisi le forme di PPP (partenariato pubblico privato), nelle sue varie modalità (concessione, project financing, etc.). Il volume procede altresì a concentrare l'attenzione sull'esame e lo studio di alcuni settori con esame di case studies e realtà operative di alcuni paesi europei, al fine di rilevare le differenze di impostazione ovvero di operatività e al fine di individuare le best practices del settore.

Sovereign risk and public-private partnership during the euro crisis

CAMPRA, Maura;BRAJA, Eugenio Mario;
2014-01-01

Abstract

L’attuale contesto nazionale e internazionale di crisi ha accentuato le difficoltà di reperimento di risorse finanziarie per la realizzazione di investimenti e attività economiche. Tale difficoltà per i soggetti pubblici comporta l’impossibilità di reperire risorse finanziarie per la realizzazione di piani di sviluppo/ammodernamento di nuove/esistenti infrastrutture nonché per la gestione e l’esercizio di determinate attività economiche. Inoltre, dal punto di vista soggettivo, la condizione di singoli stati con elevato debito pubblico rende ancora più complicato da un lato reperire nuove risorse finanziarie e dall’altro, comunque, sostenere un costo del capitale non eccessivo. Tali difficoltà sono altresì acuite dall’esigenza per molti stati di rispettare vincoli di bilancio imposti dalle federazioni od organismi cui appartengono (es. Unione europea, etc.), con conseguente impossibilità di emettere nuovo debito per non superare detti parametri ovvero di non poter sostenere il costo per gli interessi sul nuovo debito o sul debito esistente a causa dell’impatto che esso può generare sul risultato del bilancio pubblico (avanzo/disavanzo di bilancio di parte corrente). Gli enti pubblici che intendono ricorrere al mercato dei capitali si trovano quindi nella necessità di garantire agli investitori la capacità di pagare il servizio del debito e di rimborsare il debito nelle misure promesse e alle scadenze pattuite. A tal fine, sempre più forte è l’esigenza per l’investitore di disporre di un giudizio indipendente sulla capacità dell’ente pubblico di rispondere a queste primarie esigenze dell’investitore. Detta esigenza viene oggi sempre più soddisfatta attraverso l’espressione - da parte di agenzie indipendenti e specializzate - di un rating nei confronti dell’ente pubblico. Il rating permette all’investitore potenziale di disporre di un sintetico indicatore che offre la significativa informazione sulla condizione dell’ente che intende finanziarsi sul mercato del capitale. Parte del lavoro è quindi dedicata ad analizzare e affrontare il tema del sovereign risk, nelle sue varie componenti. D’altro canto, una modalità alternativa rispetto al reperimento di risorse sul mercato dei capitali è rappresentata dalla possibilità per gli enti pubblici e lo Stato di ricorrere a forme alternative che permettano comunque lo sviluppo e la costruzione di infrastrutture e/o la gestione e l’esercizio di determinate attività economiche. Dette forme possono evitare all’ente di aumentare il proprio livello di indebitamento e i costi connessi al debito, nonché permettere di conseguire gli obiettivi di incremento del patrimonio infrastrutturale e/o della gestione e dell’esercizio della specifica attività economica, talora anche con un impatto positivo sulle entrate tributarie. Parte del lavoro intende affrontare le principali possibilità e forme attraverso le quali poter conseguire detti obiettivi. Sono oggetto di analisi le forme di PPP (partenariato pubblico privato), nelle sue varie modalità (concessione, project financing, etc.). Il volume procede altresì a concentrare l'attenzione sull'esame e lo studio di alcuni settori con esame di case studies e realtà operative di alcuni paesi europei, al fine di rilevare le differenze di impostazione ovvero di operatività e al fine di individuare le best practices del settore.
2014
9781137390806
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