A causa della recessione globale, nel corso degli ultimi anni il quadro congiunturale economico italiano ed europeo ha subito un peggioramento; le attività hanno continuato a perdere vigore, il PIL ha registrato una marcata riduzione e l’occupazione è ulteriormente diminuita, con gravi ripercussioni sui livelli di reddito e sulle condizioni di vita dei ceti medio-bassi, ai quali appartiene la gran parte degli immigrati (Brusa, 2012). Proprio per i migranti, il lavoro riveste un ruolo fondamentale come fattore di integrazione sociale e come afferma Azzari (2012) gli effetti della crisi si sono diffusi in tutti i settori dell’economia, con conseguenze rilevanti per le dinamiche di riorganizzazione del sistema imprenditoriale. Un ruolo importante è rivestito in particolare dal lavoro autonomo, che vede impegnati la maggior parte dei lavoratori immigrati (Samers, 2010) e che, in Italia, oltre a fornire reddito all’imprenditore e alla sua famiglia, consente anche di regolarizzare la propria posizione nei confronti delle norme sul soggiorno degli stranieri e di colmare i “vuoti” delle attività non più svolte dagli italiani (Afferni, Ferrario, 2012). L’imprenditoria etnica è una realtà complessa e al tempo stesso molto interessante, che verrà studiata attraverso una ricostruzione, quanto più sistematica, della sua capacità di “reazione” agli shock derivanti dalla crisi economica in atto. Il contributo si prefigge di analizzare in specifico le dinamiche delle province del quadrante nord orientale del Piemonte (Biella, Vercelli, Novara e Verbano-Cusio-Ossola) confrontandole con quelle del territorio metropolitano torinese.

Migrazione e imprenditoria etnica. Gli effetti della crisi economica nel Piemonte orientale.

AFFERNI, Raffaella
2014-01-01

Abstract

A causa della recessione globale, nel corso degli ultimi anni il quadro congiunturale economico italiano ed europeo ha subito un peggioramento; le attività hanno continuato a perdere vigore, il PIL ha registrato una marcata riduzione e l’occupazione è ulteriormente diminuita, con gravi ripercussioni sui livelli di reddito e sulle condizioni di vita dei ceti medio-bassi, ai quali appartiene la gran parte degli immigrati (Brusa, 2012). Proprio per i migranti, il lavoro riveste un ruolo fondamentale come fattore di integrazione sociale e come afferma Azzari (2012) gli effetti della crisi si sono diffusi in tutti i settori dell’economia, con conseguenze rilevanti per le dinamiche di riorganizzazione del sistema imprenditoriale. Un ruolo importante è rivestito in particolare dal lavoro autonomo, che vede impegnati la maggior parte dei lavoratori immigrati (Samers, 2010) e che, in Italia, oltre a fornire reddito all’imprenditore e alla sua famiglia, consente anche di regolarizzare la propria posizione nei confronti delle norme sul soggiorno degli stranieri e di colmare i “vuoti” delle attività non più svolte dagli italiani (Afferni, Ferrario, 2012). L’imprenditoria etnica è una realtà complessa e al tempo stesso molto interessante, che verrà studiata attraverso una ricostruzione, quanto più sistematica, della sua capacità di “reazione” agli shock derivanti dalla crisi economica in atto. Il contributo si prefigge di analizzare in specifico le dinamiche delle province del quadrante nord orientale del Piemonte (Biella, Vercelli, Novara e Verbano-Cusio-Ossola) confrontandole con quelle del territorio metropolitano torinese.
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