Quando si parla di violenza, immediatamente il pensiero va agli abusi nei confronti delle donne e dei bambini, difficilmente si associa la violenza agli anziani. Gli anziani, tuttavia, a causa della loro fragilità sono molto frequentemente sottoposti a diverse forme di abuso, alcune più evidenti come i maltrattamenti fisici, altre più subdole e difficili da individuare come la violenza psicologica o l’abuso finanziario. Con l’invecchiamento della popolazione stiamo assistendo all’aumento del maltrattamento anche in questa fascia d’età. La percentuale di anziani abusati è stimata essere a livello mondiale tra l’1% e il 30%1. Nel nostro Paese si aggira intorno al 10-12,7%2. Nonostante la sua prevalenza e le gravi conseguenze negative, e nonostante il suo recente riconoscimento come problema sociale e sanitario, la violenza contro gli anziani rimane spesso misconosciuta. Essa rappresenta un grave problema sanitario che ha ripercussioni sia sulla salute della vittima, con un aumento del tasso di ospedalizzazione e di mortalità, che sulla spesa sanitaria necessaria per affrontare le conseguenze a breve, medio e lungo termine. Urgono dunque azioni volte a proteggere la popolazione a rischio e a ridurre la prevalenza del fenomeno, misure che comprendono maggiori investimenti nella prevenzione e nella formazione degli operatori sanitari, che possono rappresentare una finestra di opportunità per il riscatto degli anziani abusati. L’abuso nei confronti degli anziani, infatti, può determinare importanti e persistenti conseguenze sulla salute. Se i segni fisici sono più facilmente riconoscibili e si hanno strumenti per la diagnosi differenziale rispetto a patologie che possono mimare segni e sintomi, più difficile risulta la diagnosi della violenza psicologica, che spesso dà effetti visibili solo a lungo termine. La violenza rappresenta inoltre un’importante causa di ricovero ospedaliero della persona anziana ed è correlato con un incremento della mortalità, dovuto non solo alla fragilità intrinseca di questa popolazione, ma anche alle patologie coesistenti che possono essere ulteriormente aggravate da una loro gestione non corretta. Nel corso dell’intervento saranno illustrati alcuni dei requisiti fondamentali per un corretto screening in ambito clinico-assistenziale degli abusi nei confronti degli anziani che, se applicati, trasformano realmente il personale sanitario in una finestra di opportunità3. Tutti i professionisti sanitari, dunque, devono formati sulla violenza di genere, devono essere in grado di affrontare tale fenomeno qualunque sia l’età della persona assistita, tenendo sempre bene in mente che la violenza non ha preferenze di sesso, età, classe sociale, etnia, grado di istruzione. Per una migliore contestualizzazione del fenomeno in Piemonte, saranno inoltre presentati i dati preliminari di una ricerca sulla diffusione della violenza tra le donne anziane sulla base dell’esperienza dei Pronto Soccorsi e dei centri dedicati alla gestione clinico-assistenziale presenti nel nostro territorio.

La gestione clinico-assistenziale e forense della persona anziana abusata: il personale sanitario come “finestra di opportunità"

Gino S
2024-01-01

Abstract

Quando si parla di violenza, immediatamente il pensiero va agli abusi nei confronti delle donne e dei bambini, difficilmente si associa la violenza agli anziani. Gli anziani, tuttavia, a causa della loro fragilità sono molto frequentemente sottoposti a diverse forme di abuso, alcune più evidenti come i maltrattamenti fisici, altre più subdole e difficili da individuare come la violenza psicologica o l’abuso finanziario. Con l’invecchiamento della popolazione stiamo assistendo all’aumento del maltrattamento anche in questa fascia d’età. La percentuale di anziani abusati è stimata essere a livello mondiale tra l’1% e il 30%1. Nel nostro Paese si aggira intorno al 10-12,7%2. Nonostante la sua prevalenza e le gravi conseguenze negative, e nonostante il suo recente riconoscimento come problema sociale e sanitario, la violenza contro gli anziani rimane spesso misconosciuta. Essa rappresenta un grave problema sanitario che ha ripercussioni sia sulla salute della vittima, con un aumento del tasso di ospedalizzazione e di mortalità, che sulla spesa sanitaria necessaria per affrontare le conseguenze a breve, medio e lungo termine. Urgono dunque azioni volte a proteggere la popolazione a rischio e a ridurre la prevalenza del fenomeno, misure che comprendono maggiori investimenti nella prevenzione e nella formazione degli operatori sanitari, che possono rappresentare una finestra di opportunità per il riscatto degli anziani abusati. L’abuso nei confronti degli anziani, infatti, può determinare importanti e persistenti conseguenze sulla salute. Se i segni fisici sono più facilmente riconoscibili e si hanno strumenti per la diagnosi differenziale rispetto a patologie che possono mimare segni e sintomi, più difficile risulta la diagnosi della violenza psicologica, che spesso dà effetti visibili solo a lungo termine. La violenza rappresenta inoltre un’importante causa di ricovero ospedaliero della persona anziana ed è correlato con un incremento della mortalità, dovuto non solo alla fragilità intrinseca di questa popolazione, ma anche alle patologie coesistenti che possono essere ulteriormente aggravate da una loro gestione non corretta. Nel corso dell’intervento saranno illustrati alcuni dei requisiti fondamentali per un corretto screening in ambito clinico-assistenziale degli abusi nei confronti degli anziani che, se applicati, trasformano realmente il personale sanitario in una finestra di opportunità3. Tutti i professionisti sanitari, dunque, devono formati sulla violenza di genere, devono essere in grado di affrontare tale fenomeno qualunque sia l’età della persona assistita, tenendo sempre bene in mente che la violenza non ha preferenze di sesso, età, classe sociale, etnia, grado di istruzione. Per una migliore contestualizzazione del fenomeno in Piemonte, saranno inoltre presentati i dati preliminari di una ricerca sulla diffusione della violenza tra le donne anziane sulla base dell’esperienza dei Pronto Soccorsi e dei centri dedicati alla gestione clinico-assistenziale presenti nel nostro territorio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11579/195524
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