Lo studio ha ad oggetto la disciplina della responsabilità per i danni cagionati dai prodotti difettosi, regolata dalla direttiva comunitaria n. 374/85/ CEE, che il legislatore ha riformato il 14 ottobre 2024 allo scopo di incrementarne l'effettività e di adattarla alle tecnologie informatiche e alla I.A.. Lo studio si avvale dell’esperienza acquisita dall’autrice nella veste di membro indipendente del gruppo di esperti che ha coadiuvato la Commissione nel lavoro di preparazione della riforma. Sia la direttiva del 1985, che la riforma tacciono il fondamento teorico sul quale sono state costruite. Spetta allora allo studioso del diritto andare a cercare, tra le parole non dette, il filo logico sotteso al discorso e riportare in luce ciò che in origine era chiaro, al fine di offrire un metro di misura sul quale l’interprete può misurare la coerenza delle proprie decisioni. Ripercorrendo la storia della responsabilità del produttore, ad iniziare dalle sue origini nel sistema giuridico statunitense, proseguendo con il suo approdo in Europa, si scopre che i primi progetti di direttiva redatti dalle istituzioni europee negli anni ’70 contenevano dei richiami alle teorie giuridiche elaborate dalla dottrina in un periodo di grande fervore sociale. L’l’impianto legislativo riecheggia, tacendola, la teoria del rischio di impresa che negli anni ’60 circolava in tutta Europa e che era stata compiutamente elaborata in Italia da Pietro Trimarchi, in chiave di efficienza economica (in un periodo storico in cui i giuristi europei non erano ancora avvezzi a ragionare in termini di efficiente allocazione delle risorse), e da Stefano Rodotà, in una prospettiva assiologica incentrata sul principio di solidarietà sociale al quale è improntato il sistema giuridico di tutti i paesi europei, in misura diversa, ma ugualmente insopprimibile.
Il fondamento teorico della responsabilità del produttore
Eleonora Rajneri
2024-01-01
Abstract
Lo studio ha ad oggetto la disciplina della responsabilità per i danni cagionati dai prodotti difettosi, regolata dalla direttiva comunitaria n. 374/85/ CEE, che il legislatore ha riformato il 14 ottobre 2024 allo scopo di incrementarne l'effettività e di adattarla alle tecnologie informatiche e alla I.A.. Lo studio si avvale dell’esperienza acquisita dall’autrice nella veste di membro indipendente del gruppo di esperti che ha coadiuvato la Commissione nel lavoro di preparazione della riforma. Sia la direttiva del 1985, che la riforma tacciono il fondamento teorico sul quale sono state costruite. Spetta allora allo studioso del diritto andare a cercare, tra le parole non dette, il filo logico sotteso al discorso e riportare in luce ciò che in origine era chiaro, al fine di offrire un metro di misura sul quale l’interprete può misurare la coerenza delle proprie decisioni. Ripercorrendo la storia della responsabilità del produttore, ad iniziare dalle sue origini nel sistema giuridico statunitense, proseguendo con il suo approdo in Europa, si scopre che i primi progetti di direttiva redatti dalle istituzioni europee negli anni ’70 contenevano dei richiami alle teorie giuridiche elaborate dalla dottrina in un periodo di grande fervore sociale. L’l’impianto legislativo riecheggia, tacendola, la teoria del rischio di impresa che negli anni ’60 circolava in tutta Europa e che era stata compiutamente elaborata in Italia da Pietro Trimarchi, in chiave di efficienza economica (in un periodo storico in cui i giuristi europei non erano ancora avvezzi a ragionare in termini di efficiente allocazione delle risorse), e da Stefano Rodotà, in una prospettiva assiologica incentrata sul principio di solidarietà sociale al quale è improntato il sistema giuridico di tutti i paesi europei, in misura diversa, ma ugualmente insopprimibile.File | Dimensione | Formato | |
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