Il mare è uno degli elementi naturali di primaria salienza nell’esperienza umana, che entra a far parte del nostro immaginario culturale e può essere oggetto di molteplici metafore visive, come testimoniato dal mondo dell’arte e della pubblicità. Tali rappresentazioni figurate del mare non costituiscono un unicum della nostra contemporaneità, bensì si ritrovano già nelle culture del passato, anche se spesso espresse attraverso modalità differenti. Adottando un approccio multidisciplinare, la nostra ricerca mostra come spesso il mare nella letteratura classica sia caricato di significati che superano la semplice descrizione fisica dell’elemento naturale e che rimandano a concetti astratti. La ricerca è stata condotta con un approccio corpus-based estraendo dalle opere di Seneca attraverso il Thesaurus Linguae Latinae online tutte le 477 occorrenze dei principali lemmi denotanti il mare, che sono state poi analizzate operando una preliminare distinzione tra riferimenti al mare letterali e figurati. Questi ultimi sono quindi stati ulteriormente classificati sulla base dello strumento espressivo utilizzato dall’autore (similitudine o metafora) e della relazione che il concetto del mare intrattiene con i diversi concetti ad esso associati o assimilati. L’analisi condotta ha portato in luce uno spettro multiforme di rappresentazioni letterarie figurate del mare che riecheggiano le sue possibili rappresentazioni visive contemporanee: il mare talvolta è fonte di proiezioni metaforiche in cui esso diventa immagine o specchio di realtà intangibili e astratte, quali la vita umana e le emozioni, talvolta invece, in quanto entità che sfugge alla piena comprensione umana, viene rappresentato ricorrendo a realtà concrete e familiari più facilmente accessibili.

Visioni del mare: Metafore visive e letterarie tra antico e moderno

C. Fedriani;I. De Felice;
2022-01-01

Abstract

Il mare è uno degli elementi naturali di primaria salienza nell’esperienza umana, che entra a far parte del nostro immaginario culturale e può essere oggetto di molteplici metafore visive, come testimoniato dal mondo dell’arte e della pubblicità. Tali rappresentazioni figurate del mare non costituiscono un unicum della nostra contemporaneità, bensì si ritrovano già nelle culture del passato, anche se spesso espresse attraverso modalità differenti. Adottando un approccio multidisciplinare, la nostra ricerca mostra come spesso il mare nella letteratura classica sia caricato di significati che superano la semplice descrizione fisica dell’elemento naturale e che rimandano a concetti astratti. La ricerca è stata condotta con un approccio corpus-based estraendo dalle opere di Seneca attraverso il Thesaurus Linguae Latinae online tutte le 477 occorrenze dei principali lemmi denotanti il mare, che sono state poi analizzate operando una preliminare distinzione tra riferimenti al mare letterali e figurati. Questi ultimi sono quindi stati ulteriormente classificati sulla base dello strumento espressivo utilizzato dall’autore (similitudine o metafora) e della relazione che il concetto del mare intrattiene con i diversi concetti ad esso associati o assimilati. L’analisi condotta ha portato in luce uno spettro multiforme di rappresentazioni letterarie figurate del mare che riecheggiano le sue possibili rappresentazioni visive contemporanee: il mare talvolta è fonte di proiezioni metaforiche in cui esso diventa immagine o specchio di realtà intangibili e astratte, quali la vita umana e le emozioni, talvolta invece, in quanto entità che sfugge alla piena comprensione umana, viene rappresentato ricorrendo a realtà concrete e familiari più facilmente accessibili.
2022
978-88-3618-195-7
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