Isaac de Benserade (1613-1691) è stato uno dei poeti, librettisti e drammaturghi francesi più apprezzati dai suoi contemporanei. Se la Francia moderna non l’ha incluso nel suo Pantheon letterario, in anni recenti la sua opera è stata considerata con rinnovato interesse dalla critica; tuttavia, fatta eccezione per la commedia Iphis et Iante, la sua produzione teatrale degli anni 1634-1639 (anni decisivi per la definizione della drammaturgia francese moderna) non è stata sinora oggetto di indagini approfondite. Il presente contributo intende proporre una prima riflessione trasversale sulle cinque opere teatrali composte da Benserade fra il 1634 e il 1639, concentrando l’attenzione sulle scene di apertura. La commedia Iphis e Iante, la tragicommedia Gustaphe e le tragedie Cléopâtre, La mort d’Achille e Méléagre condividono un tratto notevole: in ognuna di queste opere la scena iniziale è infatti fondata sul ribaltamento delle costanti del genere teatrale praticato o dei temi affrontati; ma questo ribaltamento non si proietta sul seguito dell’azione drammatica, che si riallinea ogni volta ai modelli drammaturgici e poetici di riferimento. L’esame dei paratesti delle opere studiate e l’analisi comparata delle scene di apertura delle pièces di Benserade e di quelle dei suoi rivali mostrano come, per Benserade, l’incipit delle opere teatrali sia un luogo privilegiato di costruzione e promozione di un’identità autoriale moderna e sensibile al gusto di un pubblico mondano. Lungi dall’operare una vera e propria rottura rispetto alla tradizione e ai modelli drammaturgici contemporanei, Benserade esibisce nelle scene iniziali una postura da innovatore e un’adesione manifesta all’estetica dei “vulgaires” per poi ricercare, nello sviluppo delle opere, l’approvazione dei “doctes”.

Les débuts de Benserade. Pratiques d’autopromotion dans les œuvres théâtrales des années 1634-1639.

Maurizio Busca
2023-01-01

Abstract

Isaac de Benserade (1613-1691) è stato uno dei poeti, librettisti e drammaturghi francesi più apprezzati dai suoi contemporanei. Se la Francia moderna non l’ha incluso nel suo Pantheon letterario, in anni recenti la sua opera è stata considerata con rinnovato interesse dalla critica; tuttavia, fatta eccezione per la commedia Iphis et Iante, la sua produzione teatrale degli anni 1634-1639 (anni decisivi per la definizione della drammaturgia francese moderna) non è stata sinora oggetto di indagini approfondite. Il presente contributo intende proporre una prima riflessione trasversale sulle cinque opere teatrali composte da Benserade fra il 1634 e il 1639, concentrando l’attenzione sulle scene di apertura. La commedia Iphis e Iante, la tragicommedia Gustaphe e le tragedie Cléopâtre, La mort d’Achille e Méléagre condividono un tratto notevole: in ognuna di queste opere la scena iniziale è infatti fondata sul ribaltamento delle costanti del genere teatrale praticato o dei temi affrontati; ma questo ribaltamento non si proietta sul seguito dell’azione drammatica, che si riallinea ogni volta ai modelli drammaturgici e poetici di riferimento. L’esame dei paratesti delle opere studiate e l’analisi comparata delle scene di apertura delle pièces di Benserade e di quelle dei suoi rivali mostrano come, per Benserade, l’incipit delle opere teatrali sia un luogo privilegiato di costruzione e promozione di un’identità autoriale moderna e sensibile al gusto di un pubblico mondano. Lungi dall’operare una vera e propria rottura rispetto alla tradizione e ai modelli drammaturgici contemporanei, Benserade esibisce nelle scene iniziali una postura da innovatore e un’adesione manifesta all’estetica dei “vulgaires” per poi ricercare, nello sviluppo delle opere, l’approvazione dei “doctes”.
2023
978-2-406-14644-5
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