Il principale filo conduttore che unisce i contributi raccolti in questo volume rappresenta una questione cardine nel pensiero di Umberto Eco, forse la più esplorata attraverso i differenti prismi della sua multiforme e prolifica attività di filosofo, semiologo, scrittore, giornalista. Sono innumerevoli infatti le sue pagine impegnate a indagare il problema del falso, la forza che la menzogna può esercitare sulla realtà, i pericoli e gli esiti funesti da essa originati nella storia umana dall’antichità alla galassia dei mass-media, fino agli odierni social network, di cui lo studioso alessandrino è stato precoce accorto osservatore. I tre saggi qui pubblicati affrontano la questione da angolature virtuosamente complementari: Stefano Mazzoni esamina il rapporto problematico tra Eco e l’eredità oltremodo ingombrante di Jorge Luis Borges, maestro della falsificazione letteraria e instancabile creatore di mondi fittizi; Alessio Pezzella presenta un’analisi del romanzo Baudolino alla luce delle menzogne performative del suo eroe, bugiardo impenitente a fin di bene o per sollazzo. Umberto Lorini entra infine nella fabbrica di manipolazione delle notizie del giornalismo malato di Numero zero, l’ultima prova romanzesca di Eco, scritta non senza segni di stanchezza con uno sguardo agli sconquassi italiani dei decenni trascorsi, e con la piena consapevolezza delle accresciute potenzialità dei nuovi media quali veicoli di fake news micidiali. L’introduzione di Stefania Sini si sofferma su alcuni motivi ricorrenti della riflessione echiana sulla forza del falso con particolare attenzione a Il pendolo di Foucault, in cui si squadernano in forma narrativa gli esiti tragici della patologia dell’only connect. Il dispositivo altrimenti detto semiosi ermetica può trasformarsi in una trappola politica che presuppone una condizione subalterna e frustrata e impadronirsi delle menti delle persone sopraffatte dal potere. Il ragionare per somiglianze può condurre così dritto dritto alle fantasie di complotto e alle sue nefaste conseguenze, come per esempio ai Protocolli dei Savi di Sion. Tuttavia vi è per Eco un’altra faccia della forza del falso: una necessità della simulazione, anche una sua funzione pedagogica, che i suoi romanzi e i suoi studi dedicati ai fondamenti e alle forme del narrare luminosamente confermano.
Prove di forza del falso. Studi su Umberto Eco
Sini StefaniaPrimo
;Gibellini Cecilia
2023-01-01
Abstract
Il principale filo conduttore che unisce i contributi raccolti in questo volume rappresenta una questione cardine nel pensiero di Umberto Eco, forse la più esplorata attraverso i differenti prismi della sua multiforme e prolifica attività di filosofo, semiologo, scrittore, giornalista. Sono innumerevoli infatti le sue pagine impegnate a indagare il problema del falso, la forza che la menzogna può esercitare sulla realtà, i pericoli e gli esiti funesti da essa originati nella storia umana dall’antichità alla galassia dei mass-media, fino agli odierni social network, di cui lo studioso alessandrino è stato precoce accorto osservatore. I tre saggi qui pubblicati affrontano la questione da angolature virtuosamente complementari: Stefano Mazzoni esamina il rapporto problematico tra Eco e l’eredità oltremodo ingombrante di Jorge Luis Borges, maestro della falsificazione letteraria e instancabile creatore di mondi fittizi; Alessio Pezzella presenta un’analisi del romanzo Baudolino alla luce delle menzogne performative del suo eroe, bugiardo impenitente a fin di bene o per sollazzo. Umberto Lorini entra infine nella fabbrica di manipolazione delle notizie del giornalismo malato di Numero zero, l’ultima prova romanzesca di Eco, scritta non senza segni di stanchezza con uno sguardo agli sconquassi italiani dei decenni trascorsi, e con la piena consapevolezza delle accresciute potenzialità dei nuovi media quali veicoli di fake news micidiali. L’introduzione di Stefania Sini si sofferma su alcuni motivi ricorrenti della riflessione echiana sulla forza del falso con particolare attenzione a Il pendolo di Foucault, in cui si squadernano in forma narrativa gli esiti tragici della patologia dell’only connect. Il dispositivo altrimenti detto semiosi ermetica può trasformarsi in una trappola politica che presuppone una condizione subalterna e frustrata e impadronirsi delle menti delle persone sopraffatte dal potere. Il ragionare per somiglianze può condurre così dritto dritto alle fantasie di complotto e alle sue nefaste conseguenze, come per esempio ai Protocolli dei Savi di Sion. Tuttavia vi è per Eco un’altra faccia della forza del falso: una necessità della simulazione, anche una sua funzione pedagogica, che i suoi romanzi e i suoi studi dedicati ai fondamenti e alle forme del narrare luminosamente confermano.File | Dimensione | Formato | |
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