La tesi si focalizza sulla nozione di controllo parlamentare al fine di indagare, mediante la metodologia propria del diritto pubblico, le tendenze evolutive dell’ordinamento costituzionale italiano. In questa prospettiva, dopo aver ripercorso le principali elaborazioni dogmatiche elaborate nell'arco del XX secolo e il dibattito Costituente, viene proposta una nozione di controllo parlamentare in senso “tecnico” (cap. 1). A tal fine, vengono specificati i presupposti logici e le principali figure che costituiscono gli elementi intrinseci e le condizioni di fattibilità dell’attività di controllo: oggetto, parametro, misura, fondamento costituzionale, nonché le differenze con le altre attività delle Camere (cap. 2, prima parte). Sulla base di questa nozione vengono successivamente analizzate le principali traiettorie evolutive delle attività parlamentari in alcuni specifici settori di policy al fine di valutare se e come le innovazioni di matrice giuridico-costituzionale abbiano effettivamente ampliato gli spazi per l’esercizio di questa attività (assunto affermato spesso dalla dottrina, ma mai verificato mediante l’utilizzo di una nozione “tecnica” di controllo, distinta da quella di controllo-influenza/controllo-indirizzo) (cap. 2, seconda parte). In particolare, vengono esaminati gli ambiti relativi alla governance europea, al sistema di sicurezza e informazione della Repubblica e all’ambito economico-finanziario (UPB). Nell’ultimo capitolo vengono analizzate le attività di valutazione dell’impatto della regolamentazione e di valutazione delle politiche pubbliche (policy evaluation) per verificare se e in che misura siano riconducibili alla nozione di controllo parlamentare. Nel fare questo viene dato conto del retroterra teorico di queste pratiche approfondendo, inoltre, il loro processo di istituzionalizzazione in ambito italiano: in questa prospettiva viene dedicata particolare attenzione alle esperienze dei Consigli regionali (progetto CAPIRe) e all’attività dell’Ufficio di Valutazione Impatto (UVI) del Senato della Repubblica (cap. 3). Lo studio si conclude con alcune riflessioni finali volte a sintetizzare i principali obiettivi dell’analisi e i risultati raggiunti, anche nella prospettiva di favorire ulteriori approfondimenti sia in ambito giuspubblicistico sia avendo riguardo alle altre discipline che si occupano dell’analisi e dello studio delle istituzioni parlamentari e, più in generale, dell’assetto istituzionale euro-nazionale (e.g. diritto pubblico comparato, scienza politica, economia delle istituzioni, sociologia politica).
La funzione di controllo del Parlamento nell'ordinamento costituzionale italiano
malvicini
2022-01-01
Abstract
La tesi si focalizza sulla nozione di controllo parlamentare al fine di indagare, mediante la metodologia propria del diritto pubblico, le tendenze evolutive dell’ordinamento costituzionale italiano. In questa prospettiva, dopo aver ripercorso le principali elaborazioni dogmatiche elaborate nell'arco del XX secolo e il dibattito Costituente, viene proposta una nozione di controllo parlamentare in senso “tecnico” (cap. 1). A tal fine, vengono specificati i presupposti logici e le principali figure che costituiscono gli elementi intrinseci e le condizioni di fattibilità dell’attività di controllo: oggetto, parametro, misura, fondamento costituzionale, nonché le differenze con le altre attività delle Camere (cap. 2, prima parte). Sulla base di questa nozione vengono successivamente analizzate le principali traiettorie evolutive delle attività parlamentari in alcuni specifici settori di policy al fine di valutare se e come le innovazioni di matrice giuridico-costituzionale abbiano effettivamente ampliato gli spazi per l’esercizio di questa attività (assunto affermato spesso dalla dottrina, ma mai verificato mediante l’utilizzo di una nozione “tecnica” di controllo, distinta da quella di controllo-influenza/controllo-indirizzo) (cap. 2, seconda parte). In particolare, vengono esaminati gli ambiti relativi alla governance europea, al sistema di sicurezza e informazione della Repubblica e all’ambito economico-finanziario (UPB). Nell’ultimo capitolo vengono analizzate le attività di valutazione dell’impatto della regolamentazione e di valutazione delle politiche pubbliche (policy evaluation) per verificare se e in che misura siano riconducibili alla nozione di controllo parlamentare. Nel fare questo viene dato conto del retroterra teorico di queste pratiche approfondendo, inoltre, il loro processo di istituzionalizzazione in ambito italiano: in questa prospettiva viene dedicata particolare attenzione alle esperienze dei Consigli regionali (progetto CAPIRe) e all’attività dell’Ufficio di Valutazione Impatto (UVI) del Senato della Repubblica (cap. 3). Lo studio si conclude con alcune riflessioni finali volte a sintetizzare i principali obiettivi dell’analisi e i risultati raggiunti, anche nella prospettiva di favorire ulteriori approfondimenti sia in ambito giuspubblicistico sia avendo riguardo alle altre discipline che si occupano dell’analisi e dello studio delle istituzioni parlamentari e, più in generale, dell’assetto istituzionale euro-nazionale (e.g. diritto pubblico comparato, scienza politica, economia delle istituzioni, sociologia politica).File | Dimensione | Formato | |
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