Il principio di maggioranza, traslitterazione sul piano procedurale della legge di natura del più forte, esercita, da sempre, un’inveterata attrazione, originata dal fatto che non vi è altra regola capace di comporre in misura ordinata i conflitti umani. Così è anche nel diritto sindacale, ove peraltro, pur implicitamente accolta nel processo di edificazione dell’erga omnes dall’art. 39, co. 4 Cost., la regola del maggior numero si espone a contraddizione con il principio pluralistico contenuto nel comma 1 del medesimo articolo e, non a caso, viene correlata, dai restanti due, a precise garanzie di democrazia associativa. In un momento storico nel quale la profonda erosione della rappresentanza sindacale e la correlata disgregazione degli strumenti di gestione del dissenso collettivo rendono sempre più pressante un ritorno al dibattito sull’attuazione dell’art. 39, seconda parte Cost., sembra pertanto urgente verificare se la cristallizzazione del principio di maggioranza, benché già variamente penetrato nelle relazioni industriali, si addica al pluralismo sindacale o non valga a privarlo della sua vera essenza di libertà. Se alla regola maggioritaria possa davvero attribuirsi il valore ontologico di norma razionale e democratica e quale sia il rapporto tra autorità e individuo sono gli interrogativi a cui si fornisce una risposta in questo denso e articolato lavoro.

La gestione del dissenso collettivo. Contributo allo studio del principio di maggioranza nell’ordinamento intersindacale

Pettinelli R
2021-01-01

Abstract

Il principio di maggioranza, traslitterazione sul piano procedurale della legge di natura del più forte, esercita, da sempre, un’inveterata attrazione, originata dal fatto che non vi è altra regola capace di comporre in misura ordinata i conflitti umani. Così è anche nel diritto sindacale, ove peraltro, pur implicitamente accolta nel processo di edificazione dell’erga omnes dall’art. 39, co. 4 Cost., la regola del maggior numero si espone a contraddizione con il principio pluralistico contenuto nel comma 1 del medesimo articolo e, non a caso, viene correlata, dai restanti due, a precise garanzie di democrazia associativa. In un momento storico nel quale la profonda erosione della rappresentanza sindacale e la correlata disgregazione degli strumenti di gestione del dissenso collettivo rendono sempre più pressante un ritorno al dibattito sull’attuazione dell’art. 39, seconda parte Cost., sembra pertanto urgente verificare se la cristallizzazione del principio di maggioranza, benché già variamente penetrato nelle relazioni industriali, si addica al pluralismo sindacale o non valga a privarlo della sua vera essenza di libertà. Se alla regola maggioritaria possa davvero attribuirsi il valore ontologico di norma razionale e democratica e quale sia il rapporto tra autorità e individuo sono gli interrogativi a cui si fornisce una risposta in questo denso e articolato lavoro.
2021
978-88-495-4609-5
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