Nel 1671 Carlo Giovanni Turcotti si imbarcava per l'Oriente, determinato a dedicare la propria vita all'evangelizzazione dei Gentili, scelta che l'avrebbe allontanato definitivamente da Varallo Sesia, sua terra natale. Di quell'esperienza rimane un corpus di lettere che il gesuita valsesiano compose lungo la permanenza nelle missioni orientali: dal suo arrivo nelle Filippine fino alle fasi finali della sua vita, spentasi in terra cinese nel 1706. Dopo essere stato attivo nelle Molucche e aver passato tre anni di prigionia presso gli olandesi, Turcotti trascorse il resto della vita in Cina, svolgendo opera di apostolato nell'antica provincia di Quantum (Guangdong). Com'era consuetudine, nel corso degli anni il gesuita restò in contatto con il mondo europeo, scrivendo lettere a superiori e vertici romani e instaurando una rete di comunicazione con confratelli e altri religiosi missionari. L'edizione delle sue lettere consente di cogliere le questioni più urgenti attraverso la penna di chi trascorse venticinque anni in Cina, ricoprendo ruoli di responsabilità che gli consentirono di osservare da una posizione privilegiata la situazione delle missioni orientali durante una delle fasi più critiche e complicate per il missionariato cattolico in Cina, sullo sfondo della crescente rivalità tra potenze europee per il predominio e il controllo dei ricchi traffici orientali.

In Barbaras Gentilium Terras. Epistolario del gesuita Carlo Giovanni Turcotti (1643-1706)

Irene GADDO
2018-01-01

Abstract

Nel 1671 Carlo Giovanni Turcotti si imbarcava per l'Oriente, determinato a dedicare la propria vita all'evangelizzazione dei Gentili, scelta che l'avrebbe allontanato definitivamente da Varallo Sesia, sua terra natale. Di quell'esperienza rimane un corpus di lettere che il gesuita valsesiano compose lungo la permanenza nelle missioni orientali: dal suo arrivo nelle Filippine fino alle fasi finali della sua vita, spentasi in terra cinese nel 1706. Dopo essere stato attivo nelle Molucche e aver passato tre anni di prigionia presso gli olandesi, Turcotti trascorse il resto della vita in Cina, svolgendo opera di apostolato nell'antica provincia di Quantum (Guangdong). Com'era consuetudine, nel corso degli anni il gesuita restò in contatto con il mondo europeo, scrivendo lettere a superiori e vertici romani e instaurando una rete di comunicazione con confratelli e altri religiosi missionari. L'edizione delle sue lettere consente di cogliere le questioni più urgenti attraverso la penna di chi trascorse venticinque anni in Cina, ricoprendo ruoli di responsabilità che gli consentirono di osservare da una posizione privilegiata la situazione delle missioni orientali durante una delle fasi più critiche e complicate per il missionariato cattolico in Cina, sullo sfondo della crescente rivalità tra potenze europee per il predominio e il controllo dei ricchi traffici orientali.
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