Questo lavoro propone una sintetica analisi dell’opera di Michail Bachtin alla luce del concetto di “intonazione”. È stata spesso rilevata all’interno del corpus bachtiniano la ricorrente presenza di termini concernenti le manifestazioni sonore del linguaggio quali “voce”, “intonazione”, “toni”, “accenti”. Tuttavia, sul particolare concetto di intonazione la critica ha scritto poco, limitandosi a vrevi accenni, e lasciando che esso rimanesse un elemento irrelato rispetto all’intero percorso dello studioso russo. L’ipotesi di fondo che guida la presente ricerca guarda invece alla centralità teorica di questo concetto. Dalla teoria linguistica delineata da Volosinov e Bachtin, attraverso la filosofia morale di “Per una filosofia dell’azione” e l’estetica della creazione verbale di “L’autore e l’eroe”, fino alla teoria del romanzo che in particolare si configura nello studio dell’opera di Dostoevskij, l’intonazione descrive la linea di confine tra l’io e l’altro, tra il corpo e il mondo, la reazione volitivo-emotiva della persona al suo vissuto. L’intonazione è il movimento stesso del dialogo, il rimbalzo della parola tra gli interlocutori e tra le categorie concettuali – metafora, ironia, antifrasi. L’intonazione è il tessuto che copre e svela i “centri di valore”, i singoli punti di vista sul mondo. Che questo tessuto vibri nei suoni della piazza festante o scivoli nel silenzio del libro, esso è sempre, costitutivamente, attività assiologica e forza espressiva, matrice poietica, relazione.

I confini dell’intonazione nel pensiero di Michail Bachtin

SINI, Stefania Irene
1999-01-01

Abstract

Questo lavoro propone una sintetica analisi dell’opera di Michail Bachtin alla luce del concetto di “intonazione”. È stata spesso rilevata all’interno del corpus bachtiniano la ricorrente presenza di termini concernenti le manifestazioni sonore del linguaggio quali “voce”, “intonazione”, “toni”, “accenti”. Tuttavia, sul particolare concetto di intonazione la critica ha scritto poco, limitandosi a vrevi accenni, e lasciando che esso rimanesse un elemento irrelato rispetto all’intero percorso dello studioso russo. L’ipotesi di fondo che guida la presente ricerca guarda invece alla centralità teorica di questo concetto. Dalla teoria linguistica delineata da Volosinov e Bachtin, attraverso la filosofia morale di “Per una filosofia dell’azione” e l’estetica della creazione verbale di “L’autore e l’eroe”, fino alla teoria del romanzo che in particolare si configura nello studio dell’opera di Dostoevskij, l’intonazione descrive la linea di confine tra l’io e l’altro, tra il corpo e il mondo, la reazione volitivo-emotiva della persona al suo vissuto. L’intonazione è il movimento stesso del dialogo, il rimbalzo della parola tra gli interlocutori e tra le categorie concettuali – metafora, ironia, antifrasi. L’intonazione è il tessuto che copre e svela i “centri di valore”, i singoli punti di vista sul mondo. Che questo tessuto vibri nei suoni della piazza festante o scivoli nel silenzio del libro, esso è sempre, costitutivamente, attività assiologica e forza espressiva, matrice poietica, relazione.
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