Il compito visivo dei professionisti dell’igiene dentale è particolarmente critico e delicato ed espone l’operatore a elevati livelli di illuminazione per periodi prolungati. Necessita quindi che sia svolto nelle migliori condizioni di illuminazione possibili tali da assicurare sia il confort dell’operatore che le migliori condizioni visive per minimizzare i rischi di errore. Per assicurare questo è necessario che l’ambiente illuminato sia caratterizzato anche secondo parametri non strettamente normativi ma che diano un’effettiva indicazione delle reali condizioni di visione dell’igienista. La UNI EN ISO 9680:2008 prescrive le prestazioni meccaniche, elettriche e fotometriche del singolo apparecchio di illuminazione e non considera prestazioni a livello di impianto di illuminazione o di condizioni di visione dell’operatore. Il campo operatorio di una tipica postazione di lavoro di un igienista dentale è stato caratterizzato per le due grandezze più importanti ai fini dell’analisi delle condizioni di visione: illuminamento e luminanza (luminosità delle superfici o sorgenti presenti nel campo visivo dell’operatore). La misura della luminanza del campo visivo ha evidenziato che sono presenti alti livelli di luminanza che producono elevato abbagliamento. L’analisi delle mappe di luminanza ha dimostrato come la condizione di abbagliamento aumenti quando l’operatore indossa schermi di protezione oculari e nel caso di schermi particolarmente degradati superficialmente si perde la visione del dettaglio e un disco di abbagliamento è sovrapposto alla scena. Inoltre all’interno della bocca del paziente i livelli di luminanza del campo osservato sono così alti che il contrasto generato è vincolato solo a differenze di colore presenti tra le diverse superfici nel campo visivo. In conclusione possiamo affermare che il soddisfacimento degli attuali vincoli normativi non assicura che l’operatore possa operare nelle migliori condizioni di visione possibili.

Studio sulle condizioni di visione degli igienisti dentali.

MIGLIARIO, MARIO;
2012-01-01

Abstract

Il compito visivo dei professionisti dell’igiene dentale è particolarmente critico e delicato ed espone l’operatore a elevati livelli di illuminazione per periodi prolungati. Necessita quindi che sia svolto nelle migliori condizioni di illuminazione possibili tali da assicurare sia il confort dell’operatore che le migliori condizioni visive per minimizzare i rischi di errore. Per assicurare questo è necessario che l’ambiente illuminato sia caratterizzato anche secondo parametri non strettamente normativi ma che diano un’effettiva indicazione delle reali condizioni di visione dell’igienista. La UNI EN ISO 9680:2008 prescrive le prestazioni meccaniche, elettriche e fotometriche del singolo apparecchio di illuminazione e non considera prestazioni a livello di impianto di illuminazione o di condizioni di visione dell’operatore. Il campo operatorio di una tipica postazione di lavoro di un igienista dentale è stato caratterizzato per le due grandezze più importanti ai fini dell’analisi delle condizioni di visione: illuminamento e luminanza (luminosità delle superfici o sorgenti presenti nel campo visivo dell’operatore). La misura della luminanza del campo visivo ha evidenziato che sono presenti alti livelli di luminanza che producono elevato abbagliamento. L’analisi delle mappe di luminanza ha dimostrato come la condizione di abbagliamento aumenti quando l’operatore indossa schermi di protezione oculari e nel caso di schermi particolarmente degradati superficialmente si perde la visione del dettaglio e un disco di abbagliamento è sovrapposto alla scena. Inoltre all’interno della bocca del paziente i livelli di luminanza del campo osservato sono così alti che il contrasto generato è vincolato solo a differenze di colore presenti tra le diverse superfici nel campo visivo. In conclusione possiamo affermare che il soddisfacimento degli attuali vincoli normativi non assicura che l’operatore possa operare nelle migliori condizioni di visione possibili.
2012
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