Willy Haas – editore, sceneggiatore e saggista ebreo – lascia la Germania nel 1933 per sfuggire al Nazionalsocialismo e ripara in India, dove trascorrerà un lungo esilio. Nella colonia britannica collabora a film di successo, scrive articoli e pubblica l’antologia Germans beyond Germany (Bombay, 1942) che testimonia la profonda esigenza di ripensare e veicolare a un pubblico straniero l’identità culturale, nazionale e ideologica di una patria ormai nemica. La preposizione beyond (oltre) nel titolo dell’antologia fa emergere la presenza di una chiara linea di demarcazione con implicazioni significative sul piano sia dello spazio, a causa di evidenti riferimenti all’esperienza dell’esilio, sia dell’identità, poiché la barbarie nazionalsocialista cristallizza la scissione dell’io tedesco in due poli di segno opposto, riconducibili alle dicotomie bene vs. male, umanità vs. disumanità e apertura vs. chiusura che il percorso letterario delineato da Haas nell’introduzione, nei profili biografici e nella selezione dei testi fa emergere con chiarezza. ‘Io’ e ‘tu’, ‘amico’ e ‘nemico’ sono dunque, agli occhi dell’esule, elementi antitetici ma storicamente e culturalmente complementari nelle profondità dell’‘essere’ (Wesen) tedesco, di cui Hitler è un prodotto non casuale. Nonostante il chiaro rigetto del Nazionalsocialismo, alcuni nuclei tematici ed elementi stilistici e lessicali presenti nell’antologia mostrano però che il confine tracciato all’interno dell’io non è totalmente impermeabile, rivelando inaspettati punti di contatto fra opposti modelli culturali e ideologici che aumentano l’efficacia della rappresentazione. La contaminazione costituisce dunque un “ponte” fra identità e alterità che, come dimostrano i riferimenti alla realtà indiana, quelli alla letteratura dei colonizzatori britannici e la scelta di pubblicare i testi tedeschi in inglese, può anche assolvere una positiva funzione di mediazione culturale, avvicinando popoli molto distanti fra loro non solo dal punto di vista geografico.

Un esule tedesco in India: identità, alterità e contaminazioni in Germans beyond Germany di Willy Haas

GIOVANNINI E
2019-01-01

Abstract

Willy Haas – editore, sceneggiatore e saggista ebreo – lascia la Germania nel 1933 per sfuggire al Nazionalsocialismo e ripara in India, dove trascorrerà un lungo esilio. Nella colonia britannica collabora a film di successo, scrive articoli e pubblica l’antologia Germans beyond Germany (Bombay, 1942) che testimonia la profonda esigenza di ripensare e veicolare a un pubblico straniero l’identità culturale, nazionale e ideologica di una patria ormai nemica. La preposizione beyond (oltre) nel titolo dell’antologia fa emergere la presenza di una chiara linea di demarcazione con implicazioni significative sul piano sia dello spazio, a causa di evidenti riferimenti all’esperienza dell’esilio, sia dell’identità, poiché la barbarie nazionalsocialista cristallizza la scissione dell’io tedesco in due poli di segno opposto, riconducibili alle dicotomie bene vs. male, umanità vs. disumanità e apertura vs. chiusura che il percorso letterario delineato da Haas nell’introduzione, nei profili biografici e nella selezione dei testi fa emergere con chiarezza. ‘Io’ e ‘tu’, ‘amico’ e ‘nemico’ sono dunque, agli occhi dell’esule, elementi antitetici ma storicamente e culturalmente complementari nelle profondità dell’‘essere’ (Wesen) tedesco, di cui Hitler è un prodotto non casuale. Nonostante il chiaro rigetto del Nazionalsocialismo, alcuni nuclei tematici ed elementi stilistici e lessicali presenti nell’antologia mostrano però che il confine tracciato all’interno dell’io non è totalmente impermeabile, rivelando inaspettati punti di contatto fra opposti modelli culturali e ideologici che aumentano l’efficacia della rappresentazione. La contaminazione costituisce dunque un “ponte” fra identità e alterità che, come dimostrano i riferimenti alla realtà indiana, quelli alla letteratura dei colonizzatori britannici e la scelta di pubblicare i testi tedeschi in inglese, può anche assolvere una positiva funzione di mediazione culturale, avvicinando popoli molto distanti fra loro non solo dal punto di vista geografico.
2019
978-883324-150-0
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